18 Mar Argento antico: la storia di un minerale preozioso
Argento antico: la storia di un minerale prezioso
In questo articolo scopriamo l’ argento antico, e la sua evoluzione nei vari periodi storici.
Firenze, fiore all’occhiello d’Italia, è una tra le città d’arte più apprezzate e visitate nel mondo, dove storia e arte si incontrano ad ogni angolo.
Gli estimatori del settore di certo sapranno che tra le tante meraviglie della città spiccano le collezioni di argenti.
A partire da quelle di inestimabile valore, ogni giorno ammirate da turisti provenienti da tutto il mondo, del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, dal 2015 denominato Tesoro dei Granduchi e anche detto Tesoro dei Medici, fino alle tante collezioni, d’antiquariato o di moderna fattura, che si possono trovare ed acquistare da antiquari ed argentieri.
Firenze è da sempre infatti la culla dell’artigianato più raffinato, dove la maestria si tramanda di generazione in generazione.
L’argento nell’antichità
L’argento antico è noto fin dall’antichità, la parola deriva dal latino argentum e dal greco αργύριον dal significato di splendente, candido, bianco.
Se ne fa menzione in alcuni testi di scrittura cuneiforme del III secolo .C., nella Genesi, si è ritrovato in scavi archeologici dall’Asia Minore alle Isole dell’Egeo, dal Vicino Oriente al Perù degli Incas.
Sebbene in Europa fossero noti alcuni giacimenti argentiferi già dall’antichità, fu dopo la scoperta dell’America che l’argento, importato in grandi quantità, divenne il metallo prezioso più largamente usato per tutta una serie di oggetti e decorazioni, essendo meno raro e pertanto meno costoso dell’oro.
L’arte dell’argenteria nel periodo rinascimentale
L’arte dell’argenteria nel Rinascimento è qualcosa di semplicemente meraviglioso.
Lo stile era ricco e sfarzoso e si ispirava a modelli classici.
L’argenteria da tavola ne è un perfetto esempio: in zuppiere, candelieri, vassoi, piatti spiccavano importanti decorazioni in rilievo, come ghirlande, putti, maschere, grappoli d’uva e foglie d’acanto.
Si trattava di oggetti pensati per essere esibiti, sia sulle tavole imbandite per gli ospiti sia nelle credenze, che diventavano vere e proprie vetrine piuttosto che mobili contenitori.
L’utilizzo dell’ argenteria nel Cinquecento e Seicento
Nel Cinquecento la città di spicco per la produzione di arte argentiera è per l’appunto Firenze, con la scuola di Benvenuto Cellini, che ebbe importanti incarichi sia a Roma per papa Clemente VII sia a Parigi e scrisse a proposito un trattato rimasto un punto di riferimento per chiunque si approcciasse a quest’arte anche nei secoli successivi.
A partire dal Seicento, nel Barocco, le forme degli argenti di uso domestico cominciano ad assumere caratteri più lineari, più pratici e funzionali, le incisioni diminuiscono e se presenti sono molto più semplici rispetto al passato e così mettono in mostra la superficie lunare del metallo.
Oggetti tipici di questa epoca sono bacile e brocca dell’acqua per lavare le mani tra una portata e l’altra, dato che con le mani si mangiava e l’uso delle posate era molto poco diffuso.
Le lavorazioni di argento antico nel Settecento e nell’ Ottocento
Nel Settecento e nell’Ottocento la lavorazione dell’argento antico subisce le influenze del Rococò prima e del Neoclassicismo poi.
Il primo è il trionfo delle forme ondulate, tra cui spicca l’iconica conchiglia, e l’argentiere evoca il movimento negli oggetti, attraverso rigonfiature e scanalature.
In netto contrasto, nel Neoclassicismo le linee diventano composte, dritte e sobrie.
Cominciano a comparire i servizi di posate, in virtù dei cambiamenti sociali e dell’introduzione delle norme di buon comportamento.
Le lavorazioni in argento dall’ Ottocento ad oggi
Nell’Ottocento le lavorazioni meccaniche iniziano a sostituire quelle manuali, con la pressa meccanica, il tornio a torretta e le prime fresatrici.
Oggetti in argento molto in voga nell’Ottocento furono le piccole scatole con coperchio, le scatolette portapillole a cerniera, i portasigarette e i portafiammiferi, i vinaigrettes, i portabiglietti, i calamai, i boccali e i servizi da tè.
Nel Novecento troviamo le forme semplificate e funzionali dell’Art and Craft, i motivi floreali e naturalistici dell’Art Nouveau o Stile Liberty, seguito dal periodo Decò, con i noti produttori Buccellati, Bulgari e Cusi.
L’argento antico continua ad essere considerato con interesse ancor oggi da molti designers e ad essere lavorato dai migliori laboratori di argenteria.
Da Expertise a Firenze si trovano numerosi pezzi di argenteria provenienti da epoche differenti, resta solo lasciarsi affascinare dai loro bagliori.
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